19/12/2018 I crediti Pa bloccano il pignoramento Pagamenti digitali, tutele per le imprese creditrici della Pa, posta elettronica certificata potenziata. E, ancora, appalti, gestione dei rifiuti e lavoro.
Pagamenti digitali, tutele per le imprese creditrici della Pa, posta elettronica certificata potenziata. E, ancora, appalti, gestione dei rifiuti e lavoro. Rispetto alle prime bozze circolate nelle scorse settimane, il decreto semplificazioni (Dl 135/2018), arrivato in Gazzetta ufficiale il 14 dicembre ed entrato in vigore il giorno successivo, è dimagrito in maniera consistente. Eppure, si tratta di un provvedimento che contiene ancora molti interventi rilevanti per imprese e professionisti.
In sede di conversione, appena partita con l’approdo del Ddl di conversione in Senato, il pacchetto di misure è destinato ad allungarsi ancora. Dal ministero dello Sviluppo economico arrivano segnali che guardano a integrazioni sul capitolo dedicato al Fondo di garanzia per le Pmi. Ma non solo (si veda «Il Sole 24 Ore» del 16 dicembre): tra le ipotesi in campo c’è anche la riedizione del voucher digitalizzazione dedicato alle Pmi.
Anche il pacchetto appalti, ridotto adesso a un solo articolo, è destinato a diventare più corposo: sicuramente ci sarà un intervento, già annunciato dal Governo, sulle norme che regolano gli appalti «in house» dei titolari di concessioni. Ma, allo stesso tempo, ci potrebbe essere il rientro in pista delle correzioni sui subappalti, sugli affidamenti con gara semplificata e sugli incentivi alla progettazione interna dei tecnici della Pa.
Su molti passaggi del decreto, comunque, pende l’incertezza dei provvedimenti attuativi: sono almeno cinque quelli che dovranno rendere efficaci altrettante misure. Lo Sviluppo economico dovrà indicare i criteri di funzionamento della nuova sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi. Il ministero dell’Ambiente dovrà occuparsi di organizzare il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, mentre l’Economia dovrà disporre la riassegnazione dei contributi già versati. Ancora, serviranno interventi per mandare a regime, con un Dpcm, la nuova società dedicata ai pagamenti elettronici alla Pa. E per far nascere la nuova versione potenziata della posta elettronica certificata.
LAVORO |
Libro unico
La digitalizzazione degli adempimenti relativi al lavoro rallenta. Viene, infatti, cancellato il libro unico del lavoro (Lul) telematico, mai davvero attivo ma la cui adozione era prevista a partire dal 1° gennaio del 2019. Il Lul con modalità telematiche era originariamente in calendario già dal 2017, ma era stato rinviato di un biennio.
Si tratta di un registro telematico istituito presso il ministero del Lavoro. Per diversi esperti del settore avrebbe, però, costituito un oneroso adempimento che avrebbe complicato ulteriormente l’attività di datori e professionisti, generando nuovi costi |
SISTRI |
Cancellazione
Dal 1° gennaio 2019 è soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, anche noto come Sistri. La conseguenza è che i contributi agganciati al sistema non sono più dovuti. Non vengono, ovviamente, eliminati gli adempimenti che garantiscono la tracciabilità dei rifiuti. Fino alla piena operatività di un nuovo meccanismo, gli obbligati al Sistri tracciano i rifiuti usando i registri, i formulari e il Mud di carta, nel rispetto delle vecchie regole del Codice ambiente. La sostanza è, quindi, che salta la parte informatica del sistema e si torna al passato |
PAGAMENTI DIGITALI |
Competenze
La gestione della piattaforma di pagamenti elettronici verso la Pa è trasferita dall’Agenzia per l’italia digitale a Palazzo Chigi, che potrà nominare un commissario straordinario. Entro metà marzo sarà poi costituita una Spa, interamente partecipata dallo Stato, con il compito di gestire la piattaforma. Un Dpcm avrà il compito di definire i criteri e le modalità di costituzione della società. L’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati di utilizzare esclusivamente la piattaforma unica viene, di conseguenza, spostato dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2019 |
PIGNORAMENTI |
Nuove tutele
Vita più semplice per le Pmi che vantano crediti verso la Pa. Tra i vari interventi di modifica al Codice di procedura civile, c’è quello che viene in soccorso dell’imprenditore sottoposto a pignoramento. Quando il debitore documenta di essere titolare di crediti verso la Pa certificati e inseriti nella piattaforma elettronica di gestione, per un ammontare complessivo pari o superiore all’importo dei crediti vantati dal creditore procedente e dai creditori intervenuti, il giudice dell’esecuzione «dispone il rilascio dell’immobile pignorato» |
FONDO DI GARANZIA |
Sezione speciale
Nell’ambito del Fondo di garanzia per le Pmi viene istituita una sezione speciale, con una dotazione da 50 milioni di euro, dedicata alle imprese titolari di crediti nei confronti della Pa che siano in difficoltà nella restituzione di finanziamenti già contratti con banche e intermediari finanziari.
La garanzia della sezione speciale coprirà un importo non superiore all’80% e fino a un massimo garantito di 2,5 milioni di euro. La garanzia sarà subordinata alla sottoscrizione da parte dell’impresa di un piano di rientro, di durata non superiore a vent’anni |
ATTUAZIONE |
I decreti in calendario
Il pacchetto del decreto semplificazioni non è, in diverse parti, immediatamente esecutivo. Sono molte le norme che prevedono di essere attuate attraverso interventi successivi. Tra queste, c’è l’organizzazione del nuovo sistema che dovrà sostituire il Sistri per garantire la tracciabilità dei rifiuti. Da definire anche i criteri che regoleranno il funzionamento della sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi. Allo stesso modo, anche la revisione della Pec dovrà essere disciplinata con un Dpcm. Da considerare, infine, che molte novità saranno portate in sede di conversione |
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