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3/12/2013
I provvedimenti fiscali che cambiano di continuo sconvolgono l’attività di tutti gli studi professionali
Interessante articolo tratto dal Corriere della Sera

MILANO - Ne hanno viste tante ma il balletto di tasse, nomi e norme straordinarie non se le ricorda nessuno. I commercialisti restano sempre più sconcertati dai provvedimenti fiscali a ondate che sconvolgono il loro lavoro e le previsioni dei loro clienti. La pensa così anche Giancarlo Allione, commercialista torinese con tanti anni di esperienza alle spalle. «Siamo sopravvissuti ai 740 lunari e agli invii telematici - ricorda Allione - e sopravviveremo anche a questa ondata di adempimenti, ma è difficile ricordare un momento così confuso e complesso. Oggi rientrando nei nostri studi bisognerà chiamare i clienti che pagano l’Ires (tutte le società di capitali) e confermargli che l’acconto per loro aumenta al 102,5%. Avranno qualche in giorno in più per pagare (il 10 dicembre, anziché il 2), ma i conteggi sono da rifare, generare i moduli di versamento e inviarli ai clienti. Non so ancora cosa faremo per chi ha già pagato. Credo predisporremo versamenti integrativi. Qualche romantico che pensa che le cose vadano fatte per tempo c’è ancora».

Tutto oggi perché soltanto sabato 30 novembre è arrivato il comunicato stampa del ministero dell’Economia con il quale si annuncia il decreto ministeriale che ha previsto l’ulteriore incremento dell’acconto dell’Ires di 1,5 punti percentuali per 2013 e il 2014.
«Senza contare poi che per i soggetti Irpef (persone fisiche e società di persone) la scadenza del 2 dicembre è confermata, ma la confusione di questi giorni ha moltiplicato i dubbi dei clienti che molto probabilmente chiameranno per sapere cosa fare. Si preannuncia un’altra giornata al telefono, dopo quella di venerdì dove sono circolate tutte le voci possibili e tutti hanno chiamato».

E poi ci sono gli altri adempimenti fiscali: il 12 novembre scadeva lo spesometro, cioè la comunicazione delle operazioni di tutte le fatture emesse nel 2012, per ciascun cliente e fornitore, indipendentemente dall’importo.
«In realtà, si tratta di un adempimento ancora aperto, in quanto le istruzioni dell’Agenzia sono arrivate tardi e quindi l’Agenzia stessa ha deciso di lasciare aperto il canale telematico della trasmissione fino a fine gennaio 2014. Il che significa, tradotto per i cittadini, che sarà possibile trasmettere la comunicazione senza incorrere in sanzioni fino al 31 gennaio 2014. Il 12 dicembre scade poi la comunicazione dei beni concessi in godimento ai soci e dei finanziamenti e delle capitalizzazioni. Un adempimento introdotto dal governo Berlusconi, sempre rinviato e che dovrebbe essere arrivato al dunque tra qualche giorno. Il problema, anche in questo caso, è quello delle istruzioni operative. Manca ancora la circolare dell’Agenzia delle Entrate, fondamentale per capire come comportarsi nei casi dubbi. Per questo molte pratiche sono sospese. Speriamo che arrivi la proroga, oppure, come si dice ultimamente, resti aperto il canale telematico per la trasmissione».

Ultima nota dolente, non certo secondaria, è la tassazione degli immobili e, in particolare dell’Imu. Il 16 dicembre scade il termine per versare la seconda rata dell’imposta comunale.
«Il primo problema sarà quello di controllare le delibere e i regolamenti di tutti i Comuni che devono essere pubblicati sui siti istituzionali, per l’anno 2013, entro il 9 dicembre. La scadenza del 9 (che doveva essere anticipata, ma poi è saltato tutto) rende praticamente impossibile (in soli sette giorni) il reperimento della delibera Imu dai singoli siti degli enti locali, l’esame delle aliquote, delle detrazioni e dei regolamenti. Soltanto con l’analisi di ciascun regolamento comunale è possibile sapere come applicare l’Imu a propri clienti. Per non parlare poi dell’abitazione principale, la cui esclusione è stata sancita soltanto sabato scorso con la pubblicazione del decreto legge 30 novembre 2013 numero 133. Il governo ha però cambiato idea molte volte. Conviene aspettare la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. E poi entro il 27 dicembre c’è ancora da versare l’acconto Iva, ma quello, quanto a importi e modalità di calcolo, è lo stesso da molti anni». Una corsetta defatigante prima del capodanno.






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